GIULIO CESARE
Compositore:
G.F. Handel
Regia:
Alessio Pizzech
Scene:
Michele Ricciarini
Costumi:
Cristina Aceti
Luci:
Allestimento:
Allestimento in
possesso della
Fondazione Teatro
Comunale di Ferrara
La narrazione scenica si snoda attraverso l’evocazione di suoni, colori e immagini
più o meno fedelmente storiche, che vogliono riecheggiare un mondo antico e
portatore di una sapienza che nasce dall’Uomo e che si oppone alla conoscenza
tecnologica di cui Cesare e i Romani sono portatori.
L’Egitto quindi nella mia lettura diventa lo sfondo ideale di un mondo che attinge
alle forze della natura, che è culla poi di quella che sarà la cultura cristiana e
inizio di quel pensiero occidentale codificato poi dalla cultura greca
più o meno fedelmente storiche, che vogliono riecheggiare un mondo antico e
portatore di una sapienza che nasce dall’Uomo e che si oppone alla conoscenza
tecnologica di cui Cesare e i Romani sono portatori.
L’Egitto quindi nella mia lettura diventa lo sfondo ideale di un mondo che attinge
alle forze della natura, che è culla poi di quella che sarà la cultura cristiana e
inizio di quel pensiero occidentale codificato poi dalla cultura greca
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